Il tarlo dell’alba gli era proprio insopportabile. Le premonizioni non facevano per lui, anche se la sua esistenza era tutta una inconsapevole premonizione. Eppure in quel preciso istante, nell’attimo in cui si vedeva riflesso nello specchio del bancone del bar, lui si sentì premorto, come i cibi precotti appena estratti dal forno microonde. E finalmente capì. Capì quanto fosse inutile perdersi nell’inutilità dell’altro.