Diedi una occhiata all’orologio sul cruscotto. Davanti a noi, lo spiazzo della fattoria dove ci incontravamo. Lui però quella sera non venne, e neppure quella dopo. Più avanti ci ritornai spesso il quel posto, e in cuor mio speravo ogni volta di vedere la sua Peugeot 208 sbucare dall’incrocio, e farmi le luci. Ma non lo vidi più.
«Il nostro amore» disse la prima volta indicando il cruscotto, «è come questo orologio analogico: continuo». Ma vaffanculo, va!