Ci arrivo con il fiatone. Guardo lo swatch: un quarto dopo mezzanotte. Il ramen sushi mi arriva in gola, con il sapore acido della salsa di soia.
Deglutisco, mentre mi appoggio a questa porta in noce di un monsieur che non so bene chi cazzo sia, che sapeva di abelmosco muschiato, conosciuto qualche ora prima in un ristorante giapponese in Rue de la Ferronnerie, durante un diluvio estivo, in cerca di…
Ma chissenefrega, in fondo è questo quello che voglio. E suono il campanello.