La semicroma tatuata sull’avambraccio lo rendeva ancora più sexy. Nudo, al piano, stava improvvisando una cosa che aveva in testa da giorni. Io l’osservavo steso sul pallet verniciato di nero che fungeva da rete, alle tre di notte nel suo abbaino ai Navigli, sui tetti di quella Milano che amo e mi riempie la vita. E in quell’attimo meraviglioso di follia, sapendo di fregarmi l’anima decisi di amarlo almeno per quella volta.