“Anche i demoni rendono perfetti”, e questa cosa me la dice sorridendomi con i suoi occhi a mandorla. Lo guardo per un istante, che mi sembra una eternità. E nel vederlo lì per lì muoversi nella stanza con quella eleganza ampia e flessuosa da assomigliare a un astore maschio, capisco che la vita non si può controllare; chi vive in preda a pensieri di morte in genere è una persona che vuole controllare tutto, sé e gli altri. E mi dico non serve cercare di sfuggirle; occorre incontrare la dimensione dell’abbandono.