Lo fai o lo sei

Mi sta raccontando di sé da più di un’ora; di quanto l’abbia amata, dei regali e dei viaggi, e come invece lei si sia presa gioco di lui fino a farsi odiare.
Mi guarda e parla; ogni tanto si ferma per bere o accendersi una sigaretta.
Ad un tratto mi dice che gli sarebbe piaciuto farlo con un uomo, e vorrebbe farlo con me perché gli ricordo la moglie, per il mio sorriso e i miei occhi, sprecati – mi dice – in un viso di ragazzo.
Gli sorrido, come so fare nei momenti speciali, e lo assecondo.
Mi lascio condurre e portare col pensiero dove desidera. Gli lascio credere che tutto è possibile, che sarà meraviglioso, che si scorderà di lei. Che fare sesso con me è il modo migliore per sublimare un matrimonio andato a male.

Usciamo dalla birreria che è quasi mezzanotte, e ci infiliamo in macchina. È ansioso di provare. Gli dico di portare pazienza. Che dopo sarà più bello. E intanto mi lascio toccare. Sento che freme. Ormai è mio. Metto in moto, e usciamo dal parcheggio.
Mezz’ora di strada, e siamo nel suo appartamento. Mi dice di mettermi comodo, se mi va un’altra birra, che lui intanto va un attimo in bagno.
Mi lascia solo, finalmente. Prendo il cellulare, e scrivo un sms: “sto arrivando, aspettami…ti amo!”. Esco, e mi chiudo la porta alle spalle.
Dieci minuti dopo in macchina ricevo uno squillo, leggo: “sei proprio lo stronzo che pensavo!”. E io sorrido, come so fare nei momenti speciali.

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