Ora, o mai più

Lui, sui vent’anni. Io gli sono di fronte, e lo osservo. Uno con la sua faccia non capisce un cazzo di niente, mi dico. Va tutto bene, devo pensare con calma che tutto va bene.
L’ho conosciuto su internet qualche mese fa, poi ci siamo dati appuntamento una sera ventosa di fine ottobre. Per la casa c’era un odore acre di incenso, e niente mi faceva supporre quello che da lì a poco sarebbe successo. Ogni cosa era a posto. La testa era a posto, i nervi a posto; tutto a posto tranne la maledetta voglia di cliccare su quel tasto invio e… clicco!
Già, lui fa marchette. Ed è bugiardo come tutti i marchettari, tutto qui. Eppure adesso che ce l’ho seduto davanti, in questo fast-food il cui odore di olio fritto mi riempie persino i pori dell’anima, non mi va più di far finta di niente. Di rispondere ai suoi sorrisi di periferia. Oltretutto sulla soglia di una serata buia e gelida. Devo ricordarmi di trovare un motivo; da domani in poi farò così, sarebbe già una soluzione. Ci penso. Basta arrivare alla fine della notte, basta far passare ancora queste ore; non chiedo altro. Poi ci riuscirò.
Intorno a noi gli altri fanno finta di nulla. Ehi, mi dici qualcosa, faccia di cazzo? Che ti dispiace. Avanti, dillo! Puoi dirmelo liberamente che mi hai preso per il culo. Lo so cosa pensi di me. Non ti importa nulla, nulla, nulla! Me lo dici perché cazzo continuo a star qui? Me lo dici! Ehi stronzo, dico a te. Lui fa per andarsene. Mi ci piazzo davanti. Sto parlando con te, buco di culo. Vuoi rispondermi o no? E non mi guardare in questo modo, capito? Mi sto proprio incazzando. Pensi forse che non sia capace di mandarti affanculo, gli urlo. Stronzetto con quell’aria-per-bene sui vent’anni e tutto il resto. Scommetto che mi trovi grottesco, ridicolo, incapace come sono di svaligiarti l’anima. Ridi? E ridi, faccia da kiwi con la buccia. Ridi!
Allora mi dirigo verso l’uscita, senza voltarmi. Sulla porta c’è una ragazza che mi guarda: è molto alta, molto bionda, molto tutto. Le lancio un’occhiata. Poi scompaio per sempre in mezzo alle pozzanghere, attento a non correre.

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