Sono passate da poco le tre di notte. Lui mi dorme accanto, e dopo è sempre un’altra cosa. Il silenzio ovatta tutta la stanza, e i rumori sottili che riescono ancora a penetrarla sono quasi impercettibili. A me piace tutto questo. Mi piace guardarlo, sentire l’alito del suo respiro, passargli la mano tra i capelli spettinati; mi piace andare a cercarlo con la mano nelle parti più nascoste del suo corpo; mi piace annusarlo, passargli la lingua contropelo sulla pelle, sentire l’odore salato del suo sudore; sì, a me piace tutto questo e quello che ancora deve accadere. E che immagino ora.