Quella mattina di settembre…
Quando uscì da quella stanza di motel che sapeva ancora di sesso la sua espressione era mutata. Una specie di sottile quanto indecifrabile tic iniziò a disturbargli il labbro inferiore; come se una mosca lo stesse pizzicando ogni tanto, e poi ancora e poi di nuovo. Un fastidio che sapeva di qualcosa di ancestrale, qualcosa che veniva da lontano, come una premonizione che ti assale all’improvviso, e all’improvviso sparisce. Read More