Quella mattina di settembre…

Quando uscì da quella stanza di motel che sapeva ancora di sesso la sua espressione era mutata. Una specie di sottile quanto indecifrabile tic iniziò a disturbargli il labbro inferiore; come se una mosca lo stesse pizzicando ogni tanto, e poi ancora e poi di nuovo. Un fastidio che sapeva di qualcosa di ancestrale, qualcosa che veniva da lontano, come una premonizione che ti assale all’improvviso, e all’improvviso sparisce. Read More

Così, per tutto il tempo…

Lui era sorpreso. Aveva incasinato tutto. In questo stato di cosciente arrendevolezza vide chiaramente che tutte le frustrazioni e i singhiozzi e i sentimenti spregevoli non erano altro che il percorso che loro erano stati costretti a percorrere per giungere dove erano adesso. Il fatto che fossero lì insieme, significava che l’altro era davvero qualcosa di simile al suo destino. Anzi, l’unico suo fottutissimo destino. Read More

Pomeriggio inoltrato. Tempo schifoso. Capolinea del tre

Sulla mia faccia sembra essere passato un camion. Il vento spazza anche la pioggia, che mi arriva addosso da ogni parte, mi entra perfino nella nuca e nella schiena. Non capisco che cosa sono venuto a fare fin qua. Piove sempre più forte. Vado. Raggiungo la fermata del tram. Seduti sotto la tettoia due ragazzi sui vent’anni fissano il vuoto. Jeans neri, maglietta nera. Bagnati. Anche sulle loro facce sembra essere passato un tir, di quelli che quando ti sorpassano in autostrada sembrano non finire mai. Read More

Adesso, dopo, mai

Adesso l’ho davanti. Ho aspettato questo momento giorni, mesi, anni. E adesso che mi sta di fronte, seduto dall’altra parte del tavolo, a mangiare questa pizza ai frutti di mare… beh, adesso non me ne frega un cazzo di lui.
Chissà cosa prevede il copione dopo, penso. Non ho fame, eppure non ho ingoiato cibo per tutto il giorno. Meglio così, mi dico, così vomito solo me stesso. Ecco di che cosa sono fatto. Di niente. Read More

Di faccia

Hai mai avuto la sensazione di essere sempre fuori posto? È questa la domanda che gli leggo sulle labbra, appena riusciamo ad accaparrarci un tavolo in questo affollato McDonald’s, dove è possibile tutto e di più tranne che parlarsi, perché in ogni fottuto angolo tutti comunicano a voce alta.
Lui mi guarda, e mi ripete più forte, Hai mai avuto la sensazione di essere sempre fuori posto? Read More

Déjà vu

Cammino, cammino, cammino: ma dove cazzo vado, mi dico tutt’a un tratto, attraversando silenziosi quartieri sconosciuti, fatti di strade, marciapiedi, edifici, cassonetti del pattume, rifiuti abbandonati ai bordi delle vie e intorno agli edifici.
E incredibilmente non vedo niente, né sento odori, ogni cosa mi è estranea, distante; io ignoro tutto di voi e voi ignorate tutto di me: la mia infanzia, le mie nevrosi, i miei sogni, lo stronzo di ‘sta notte che per una scopata rubata nel buio di quel cesso di privè mi ha giurato il suo amore, invece per quanto mi/ci riguarda potremmo non esistere, e basta. Read More