Cioccolatino al mojito

cioccolatini-fondentiQualcuno bussa alla mia testa. Mi sollevo dal cuscino. Per fortuna mi sono chiuso a chiave. Provo a trattenere il respiro. Aspetto. Poi sento dei passi che si allontanano, giù per la mia testa. Eppure non ho ingoiato più nulla dopo quei mojito di stanotte. Forse c’è qualcun altro in casa e non me ne sono accorto? O forse qualcuno mi è entrato nella testa, e ora bussa per uscire, vuole che gli apra la porta, la porta della mia testa… Setaccio le stanze del mio cervello, non capisco, il mio stomaco emette strani rumori, non c’è traccia di alcuna forma vivente. Non è questo ciò che ho fatto tutta la mia vita, fingere di credere in qualcuno, qualcuno che non c’è? Mi arrendo. Devo essere io!

 

Cioccolatino al pistacchio di Bronte

cioccolatini-fondentiSono passate da poco le tre di notte. Lui mi dorme accanto, e dopo è sempre un’altra cosa. Il silenzio ovatta tutta la stanza, e i rumori sottili che riescono ancora a penetrarla sono quasi impercettibili. A me piace tutto questo. Mi piace guardarlo, sentire l’alito del suo respiro, passargli la mano tra i capelli spettinati; mi piace andare a cercarlo con la mano nelle parti più nascoste del suo corpo; mi piace annusarlo, passargli la lingua contropelo sulla pelle, sentire l’odore salato del suo sudore; sì, a me piace tutto questo e quello che ancora deve accadere. E che immagino ora.

 

Cioccolatino all’arancia e peperoncino

cioccolatini-fondentiTutto avviene nella consapevolezza che niente cambierà, e questo lontano sottile senso di appartenenza ci confonde le acque e ci risucchia verso il fondo. E noi arranchiamo, cercando di rimanere a galla sospinti da un moto di inerzia, nella spasmodica attesa di riemergere e prendere un respiro e forse urlare. Sì, urlare al cielo la nostra indissolubilità.